Eccomi... messe alcune foto a caso e non so da che parte scrivere e nemmeno come scrivere (spero di non fare troppi errori)... 6 mesi... già... proprio ieri sono tornato dal Mid-Stay che è il campo organizzato a meta dell'anno dai volontari di Intercultura... gente che giaà torna a casa (programma semestrale) e noi annuali che valutiamo com'è la nostra esperienza, quello che ci è piaciuto, ciò che abbiamo scoperto della cultura colombiana ed eccetera... comunque partirei dalle foto... la prima è la bandiera colombiana dipinta sul volto di un bambino e dai colori della bandiera si spiega già qualcosa del paese: giallo che simboleggia l'oro che ha attirato i conquistadores, blu che rappresenta il mare (è infatti l'unico paese sudamericano bagnato sia dal pacifico che dall'atlantico) e rosso come il sangue: sparso per l'indipendenza, per la violencia degli anni '50, dalle FARC, dall'ELN, dai paramilitari e i cartelli della droga.
Dopo c'è un panorama di Bogotà dal santuario di Montserrat: mi ricorda ancora quel primo giorno a Bogotà, distrutto dal primo viaggio aereo della mia vita, colpito da un freddo gelido e già li sulla piazza del mercato provavo la cucina colombiana.
Il mio viaggio in Amazzonia alla conoscenza delle tribù indigene ha iniziato a sviluppare nel mio cervello il pensiero che per superare questa crisi globale dovremmo ritornare alle nostre origini e combattere il consumismo... non vivere emarginati, ma con la coscienza e il rispetto per la natura e per gli antenati. Lì, con le braccia al cielo vicino (non molto, pero sempre vicino), al vulcano dietro alla mia città. Anche lì vivono degli indigeni e sono riuscito a trovare una valvola di sfogo per la voglia di tornare a vivere in un paesino.
La foto successiva è alla frontiera dell'Ecuador aspettando con un'altra ragazza italiana per viaggiare fino a Guayaquil e al mare di Montañita che sarebbe quella spiaggia della foto dopo.
Poi tocca alla foto in una chiva rumbera (che è come una buseta con musica trasgressiva: salsa, merengue e molte altre cose).
La città nella foto dopo è dove vivo ed è la hermosa Popayàn una piccola citta di 400.000 mila abitanti che per me, condovese, all'inizio sembrava molto grande. Era la capitale coloniale della Colombia, tiene un centro historico bianco, ha i suoi piatti tipici (tamales e empanadas de pipiàn), è molto chismosa (pettegola) ed è in uno dei dipartimenti colombiani più caldi per la guerrilla e le Farc... a volte passano degli elicotteri sopra la città e vuol dire che c'è stato un attacco sulle colline o sulle Ande... ma qua nella città è sicuro (basta evitare alcuni quartieri)... visto che ci siamo buttiamo un'occhiata sull'altra cosa che tutti conosciamo: la droga... si la coltiva ancora in alcune regioni perché i contadini o sono obbligati dall'eln o dai paramilitari o dalla convenienza del prezzo di vendita della coca rispetto al mais o alla yuca.
Le ultime due foto sono nella laguna della Cocha vicino a Pasto e in un villaggio vicino... come potete vedere in Colombia non c'è un clima predominante, ma ogni regione o addirittura ogni città ha un clima diverso: dove fa sempre freddo (Pasto o Bogotà), caldo tropicale a manetta tutto l'anno (38 gradi all'ombra a Cali) o clima caraibico o de los llanos (VIllavicencio).
Colombia è Colombia e i colombiani amano l'unicità del loro paese pero spesso mi chiedono "cosa ti piace della Colombia?" e io rispondo "tutto, perché la bellezza della Colombia è questa contatto fra Paradiso e Inferno che ogni giorno posso vedere". Mentre loro pensano che a voi europei sia difficile sopportare questo perché abituati a un altro stile di vita, ad uno stato che aiuta i cittadini (in questo caso l'Italia non fa parte dell'Europa -.-) e adesso, dopo 6 mesi, vedo l'Europa in una maniera tutta strana e stereotipizzata (a volte gli stereotipi sono giusti): la Spagna sono i bastardi che l'hanno impoverita e ho sentito hablar bene di questo paese solo sul Real Madrid e il Barca, l'Italia è l'arte, dove la gente mangia la pizza (qua si mangia con l'ananas e mi sta iniziando a gustare, quindi le mie papille stanno andando a farsi friggere), la Germania è dove la gente è severa, triste e diretta....ebbene sì, diretta... se ci pensiamo bene là quando hanno un problema gli europei te lo dicono in faccia e basta, mentre qua sembra una puntata di Cime Tempestose e non si dicono le cose in faccia e i problemi (anche piccoli) se non affrontati diventano enormi...
Il cibo è molto semplice: carne, platano, succhi tropicali, legumi e riso, TANTO riso, riso DAPPERTUTTO... è la base su cui si mangia... come per noi la pasta, ma loro mangiano il riso solo in bianco... tra l'altro l'influenza gringa (come chiamano qua gli americani) ha portato nei pasti serali gli hamburger,i sandwiches e gli hot dogs (tradotti letteralmente perros calientes).
La mia famiglia è strafantastica e accogliente come tutte e ho 2 sorelle,1 fratello e i genitori e sempre c'è qualcuno ospitato in casa.
Sono abbastanza benestanti (strato sociale 5 in cui il sesto sono i piu ricchi perché in Colombia si pagano le tasse dal quartiere in cui vivi e la qualità del quartiere stesso).
Sto provando a capirci qualcosa del vostro capitolo ma è già tanto se ci capisco qualcosa dell'italiano... comunque devo dire che mi manca a volte uscire in montagna o andare in giro liberamente come si può fare lassù in Europa e mi mancano anche le riunioni stradeliranti con tutti voi (incluso il bisessuale Andrea Vinassa e la lavastoviglie humana Stefania Nurisso)... non vedo l'ora di rispondere a vostre eventuali domande qua sul blog (che tra l'altro è una cosa strafiga e fatta bene, grazie al creatore) e vi auguro una felice continuazione delle attività e...
Hasta luego (o sea, del 19 de Junio en adelante)
El colombiano Flavio