Un
sacco di volte ho sentito parlare di OMOSESSUALITÀ, spesso in maniere diverse.
La prima volta in cui ne ho sentito parlare è stato ad un’assemblea d’istituto
al liceo, in cui avevamo invitato un ragazzo dell’arcigay di Torino. Era stato
interessante, ma non ricordo molto di
quell’incontro.
Crescendo
ne ho sentito parlare tante volte in modo dispregiativo… ho sentito
semplicemente etichettare certe persone come “ricchioni, finocchi, froci”.
Poi
crescendo ho avuto l’occasione di avere delle amicizie omosessuali. Mi ero sempre
chiesta come mai per molti fosse un problema il fatto che ci fossero persone
con propensioni sessuali differenti. Non sono ancora arrivata tuttora ad una risposta.
Spesso
mi sono chiesta più che altro come si sentono queste persone, poiché alcune
dopo aver palesato la situazione sono state allontanate dalla famiglie, altre
hanno difficoltà a “farsi vedere in pubblico” per paura del giudizio della
gente, altre forse non si sentono adatte alla società in cui vivono… E allora
mi chiedo: ma perché la prima preoccupazione della gente non è provare a
pensare come si sentono queste persone?
Sono
passati tanti anni dai primi in cui si discuteva di omosessualità e allora la
riflessione che voglio lanciare è questa: ora la società italiana è davvero
così aperta verso l’omosessualità? Tutti questi anni di confronti, di
manifestazioni, di passi avanti, sono davvero serviti? L’Italia arriverà un
giorno ad accettare e riconoscere anche legalmente le coppie omosessuali?
Art. 3 della Costituzione
Italiana
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e
sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di
lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli
di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e
l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana
e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica,
economica e sociale del Paese.
Elena