venerdì 25 gennaio 2013

ANTICONCEZIONALI E PROIBIZIONI



La Chiesa dice no? sì? forse? Indaghiamo...


Tratto da "YOUCAT", un libro che ci è stato dato alla GMG a Madrid (dono personale del Santo Padre!!) e che "espone con linguaggio adatto ai giovani la fede cattolica nel suo complesso così come essa è stata proposta nel Catechismo della Chiesa Cattolica, senza pretendere di raggiungere la completezza di quell'opera".


Dopo la domanda (la stessa che ha dato inizio alla nostra discussione di ieri) c'è la risposta e poi un commento.
Io personalmente trovo questo libro molto interessante perché risponde a domande di ogni natura, anche per quanto riguarda il nostro capitolo e la nostra catechesi.


Perché non tutti i mezzi per evitare il concepimento sono buoni?

Tra i metodi per la regolazione consapevole del concepimento, la Chiesa fa riferimento alle pratiche più evolute della auto-osservazione e della Pianificazione Naturale della Famiglia; queste rispettano la dignità dell'uomo e della donna; rispettano le leggi interne del corpo femminile; richiedono tenerezza e attenzione reciproca e sono quindi una scuola d'amore.
La Chiesa presta un'attenzione scrupolosa al rispetto della natura e vi scorge un significato profondo. Per la Chiesa quindi non è indifferente se una coppia manipola la fecondità della donna oppure ricorra ai periodi fecondi o infecondi. Nel nome di PNF non è casuale: è ecologica, integrale, rispetta la coppia e la sua salute. Inoltre, se usata correttamente, è addirittura più efficace della pillola. Al contrario la Chiesa rifiuta tutti i metodi contraccettivi artificiali, che si tratti di mezzi chimici ("la pillola"), meccanici (condom, spirale) e chirurgici (sterilizzazione) che interferiscono, manipolandola, nell'unione tra uomo e donna. Questi mezzi artificiali potrebbero addirittura mettere a repentaglio la salute della donna, avere un'azione abortiva e compromettere su lungo termine la vita d'amore della coppia.



Silvia

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